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Nella nostra storia, gli anni sono un frame fra miliardi, un battito di ciglia, un movimento impercettibile nell'immobilità dei millenni. E riuscire a fotografare questo istante con immagini, suoni, parole, emozioni, congelando i sentimenti che tutto il mondo sta attraversando, è peculiarità degli artisti. Come in un film di Altman, in questi racconti, mai banali, si incrociano le vite di persone comuni che affrontano la pandemia a Zanica, in un paesino di Bergamo, la città purtroppo icona europea del dramma. Anime che si curano, si sfiorano, si innamorano, crescono, muoiono tra la claustrofobia delle mascherine, dei parchi chiusi, delle saracinesche abbassate, delle terapie intensive degli ospedali fagocitati dalla Covid dove il personale medico-sanitario, disperato, è ancora pronto a lottare. Gioventù e vecchiaia che affrontano in modo diverso la malattia, la paura, la precarietà della vita che ci è stata sbattuta in faccia. Ma non ci sono solo i racconti. A ricordarci gli odori, i silenzi rotti dalle sirene, i corpi asettici, le scelte fatte o subite, sono anche le poesie, i dipinti dal figurativo all'astratto e c'è una canzone...